Una premessa:
Intendiamo con tangenziale est o gronda est qualunque autostrada o superstrada che di fatto si ponga come collegamento tra le tre principali autostrade del torinese (A22 TO-PC, A4 TO-MI, A6 TO-AO) come chiusura del primo anello della tangenziale di Torino.
Riteniamo in base agli studi sui flussi di traffico che tale arteria non risolva i problemi di congestionamento locale del traffico (chierese, gassinese ecc.) e del traffico torinese e che quindi non sia un’opera urgente o indispensabile.
Distruggerebbe ciò che resta della collina torinese, che al contrario, riteniamo essere il principale bene comune da tutelare.
È invece una minaccia che incombe sul nostro territorio da decenni.
La sua realizzazione è stata oggetto di promesse elettorali trasversalmente di destra e sinistra: Da Cerchio e Martinat a Saitta e Bresso.
Alternativamente nella versione autostradale cioè con un tratto ex-novo di arteria pedaggiata di una ventina di chilometri che chiuderebbe l’anello tangenziale di Torino da Santena fino a San Raffaele Cimena e nella versione gronda che sfrutterebbe parte della viabilità esistente ma che con l’aumento della capacità (scorrimento veloce) e l’apertura del traffico verso il canavese, ponte sul Po a Brandizzo, attirerebbe traffico pesante che attualmente transita su altri percorsi.
Costo di realizzazione previsto per la Gronda circa un miliardo di Euro (per l’autostrada evidentemente di più). Costo ambientale: incalcolabile nella versione autostradale sono previsti viadotti e l’ingresso in galleria in prossimità di Andezeno rovinando e compromettendo irrimediabilmente l’intero sistema di colline del chierese che in quella zona degrada verso la pianura (bassure). Viene inoltre previsto un lungo tratto, e spacciato come una soluzione a favore dell’ambiente, in galleria con gravi danni al sistema idrogeologico (basti solo pensare allo svuotamento delle falde di superficie…).
Nella versione gronda il tratto in galleria è forse meno pesante, ma rimane l’aumento di traffico e inquinamento e in più si offrono maggiori possibilità di edificazione selvaggia del territorio.
La tangenziale est non è stata fatta finora perché costa e non rende. Sostanzialmente si tratta una questione di soldi reperibili o meno e di equilibri politico-economici che vedono tra l’altro protagonisti i soliti noti “Signori delle Autostrade”
Chi, come noi, invece è da sempre e solo pro-territorio propone una serie di buoni motivi per non volere assolutamente che si realizzi tale opera e che ci si adoperi per contrastarne la realizzazione.
Che fare? Sperare che i soldi non arrivino mai?
Coordinamento NOTANGEST-NO GRONDA
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